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Le scriventi OOSS, in relazione all’imminente riapertura delle sedi a partire dal 1 Aprile 2022 e della pubblicazione del regolamento aziendale, unilaterale, che detta le regole per il lavoro agile, sono a ribadire con forza le problematiche già denunciate con i comunicati nazionali di SLC-FISTEL-UILCOM del 17 Marzo e del 18 Marzo .Un regolamento aziendale che svela finalmente la vera idea che questa azienda ha del L.A. Altro che “fattore abilitante lo sviluppo della digitalizzazione, il miglioramento dellaproduttività, la valorizzazione delle professionalità, la sostenibilità sociale e l’inclusione”. Uno strumento lasciato alla sola e totale discrezionalità dei responsabili nella programmazione delle giornate in L.A, che lo potranno utilizzare anche come strumento coercitivo ai danni dei lavoratori. Un approccio retrogrado che paragona la giornata di lavoro da remoto ad una assenza personale al pari delle ferie, permessi, istituti che erodono il numero di giornate di lavoro dal domicilio. Addirittura anche la l.104 potrebbe seguire la stessa ratio degli istituti precedenti. Molti ancora i dubbi non sciolti sulla gestione complessiva del regolamento, comesulla variazione della pianificazione delle giornate di L.A.Un regolamento molto distante dagli accordi sottoscritti dalle OO.SS SLC-FISTEL-UILCOM dove venivano garantite senza alcuna discrezionalità le giornate di L.A, dove il responsabiledi turno non poteva operare in tutta libertà senza vincoli, dove non vi era alcun riferimento  alle giornate di assenze individuali. Un accordo che prevedeva inoltre la possibilità disvolgere il L.A. in un luogo qualsiasi all’esterno delle sedi, purché si fosse nel rispetto deicriteri di salute e sicurezza e protezione dei dati. A questo si aggiunge ancora la fumosità della gestione del desk sharing che soprattutto nei settori dove si applica la timbratura in postazione penalizzerà i lavoratori, poiché dovranno assemblare la postazione di lavoro .Un approccio a questa nuova, ma non tanto nuova in verità, modalità di gestione del lavoro del tutto inadeguato da parte di Tim nell’era digitale, non degna di un grande player delle telecomunicazioni. Non vorremmo che, per tutte le contraddizioni e le rigidità sue sposte, le lavoratrici e i lavoratori di Tim si vedessero costretti a ritirare la loro sottoscrizione dagli accordi individuali,utilizzando il diritto di recesso e portare così inevitabilmente l’Azienda a tornare sui suoi passi.

Slc-CGIL Roma e Lazio/ Fistel-CISL Lazio /Uilcom-UIL Roma e Lazio