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Produzione culturale: SLC-CGIL Roma e Lazio, forti le preoccupazioni per il futuro del Teatro Nazionale della Capitale

Mentre ci si avvia ad una riapertura anche se graduale e con forti limitazioni dei luoghi della cultura, al Teatro Nazionale uno dei luoghi più importanti di presidio culturale della nostra città, continua a perdurare una fase di forte incertezza e di stallo.

E’ quanto dichiarano Fabrizio Micarelli e Nadia Stefanelli della SLC CGIL Roma e Lazio.

La situazione resa già complicata dalla chiusura imposta dalla pandemia, al Teatro di Roma è stata ancora più pesante per la mancata approvazione del bilancio preventivo da parte del collegio dei revisori per ben quattro volte, salvo poi approvarlo ad aprile 2021.

Dopo l’approvazione del bilancio pensavamo che il periodo buio fosse ormai alle spalle, ma evidentemente ci sbagliavamo, perché è notizia di questi giorni che il Dr. P.F. Pinelli, individuato a seguito di una manifestazione di interesse, per ricoprire il ruolo di Direttore Generale, rimasto vacante dopo la retrocessione di Giorgio Barberio Corsetti a consulente artistico, abbia rinunciato all’incarico, che di fatto fa ripiombare il Teatro nel caos ed incertezza in un momento in cui, visto le riaperture si avrebbe invece bisogno di stabilità amministrativa, gestionale e di organizzativa, da tempo richiesta dalle organizzazioni sindacali e non più prorogabile. 

E’ bene ricordare che nonostante l’incertezza e il disorientamento che hanno condizionato in parte l’attività del Teatro, la continuità operativa è stata possibile solo per l’encomiabile lavoro svolto con professionalità e senso di responsabilità dalle lavoratrici e lavoratori.

Oltre ad essere preoccupati per il difficile momento che il Teatro di Roma sta attraversando, continuano i sindacalisti, ci stupisce l’assordante silenzio di Comune, Regione e Ministero (MIC) in qualità di soci e finanziatori.

Non vorremmo che il Teatro di Roma, diventi ancora una volta terreno di battaglie politiche, dimenticando invece la missione a cui è chiamato a rispondere, cioè produrre e diffondere cultura per l’intera comunità.

Per questo motivo sollecitiamo le Istituzioni tutte a pronunciarsi e rapidamente assumersi le proprie responsabilità, come il Teatro Nazionale della Capitale merita.